Più veloce e sostenibile: la mobilità a Bergamo cambierà volto con eBRT e T2. Il confronto con le esperienze di altre città

Bergamo, 19 settembre 2023 - La mobilità a Bergamo cambierà volto grazie a due nuove opere strategiche: l’eBRT, Bus Rapid Transit, linea di bus elettrici in sede autonoma che collegheranno Bergamo con Dalmine e la stazione di Verdello, e la T2, la nuova linea di tram che porterà dalla stazione del capoluogo lungo la direttrice della Val Brembana fino a Villa d’Almè. Se ne è parlato oggi nel convegno “eBRT e T2 accelerano il passo della mobilità a Bergamo”, organizzato da ATB (Azienda Trasporti Bergamo) e TEB (Tramvie Elettriche Bergamasche) a Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni, a Bergamo, nell’ambito della “Settimana europea della mobilità sostenibile”.

Dopo gli interventi di Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia di Bergamo, Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche di Regione Lombardia, Enrico Felli (presidente di ATB) e Paolo Rapinesi (direttore di esercizio di TEB), il responsabile Infrastrutture e Trasporto del Centro di competenza Infrastrutture di Cassa Depositi e Prestiti, Andrea Fanelli, ha tracciato una panoramica sulle misure di trasporto pubblico finanziate in ambito nazionale dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) tra cui figurano anche eBRT e T2.

Cassa Depositi e Prestiti – ha ricordato Fanelli – supporta in ambito stradale e ferroviario nuovi investimenti in ambito nazionale per qualcosa come 10 miliardi di euro di interventi, fra cui la realizzazione di 3.300 chilometri di nuove tratte e l’acquisto di ben 3.150 nuovi mezzi di trasporto. Sono compresi in questo panorama di opere ferroviarie di Alta Velocità a Nord e Sud del Paese, ma anche il potenziamento del servizio ferroviario regionale, il potenziamento del trasporto rapido di massa con un investimento di 3,7 miliardi (per 24 opere tra metropolitane, filobus, tramvie, tra cui eBRT e T2 a Bergamo, finanziate rispettivamente per 80 e 178 milioni), ciclovie urbane e turistiche, autobus a basse emissioni, treni elettrici e a idrogeno.

L’eBRT BERGAMO-DALMINE-VERDELLINO

Un primo focus è stato dedicato alla nuova linea eBRT, sistema di autobus elettrici in sede propria tra Bergamo, Dalmine e Verdellino. I due capolinea saranno a Bergamo in piazzale Marconi (nel futuro polo intermodale) e a Verdellino, a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Verdello-Dalmine. Correrà per il 73% dei suoi 31 chilometri (tra andata e ritorno) in sede autonoma, potendo contare su semafori asserviti ed evitando così il normale traffico e garantendo tempi di percorrenza certi e veloci. L’obiettivo dichiarato da ATB è una velocità commerciale di 25 chilometri l’ora contro i 16 dell’attuale servizio di Linea 5, così da coprire la distanza da Bergamo a Dalmine in 20 minuti (ora in condizioni di traffico normale ne servono anche 45), mentre saranno circa 38 i minuti necessari per raggiungere il capolinea a Verdellino. La linea – con l’impiego di 15 autobus full electric da 18 metri -  servirà i Comuni di Bergamo, Lallio, Dalmine, Osio Sopra, Osio Sotto e Verdellino, con linee di adduzione dal tracciato in fase di definizione, anche con l’agenzia del TPL, verso i Comuni limitrofi come Stezzano, Treviolo e Lallio e le loro frazioni, Levate, Sabbio, Ciserano e Boltiere. Il percorso di fatto metterà in rete le sedi universitarie di via dei Caniana e Dalmine e anche il Kilometro Rosso, per un totale di 15 fermate all’andata e altrettante al ritorno. Il costo dell’opera, comprensivo della fornitura dei nuovi autobus elettrici da 120 passeggeri, è di 84 milioni di euro, finanziati interamente dal Pnrr. L’orizzonte per la conclusione dei lavori e l’inizio del servizio è il 1° luglio 2026.

 “Perché serve un eBRT quando esiste già un servizio? Le ragioni – e i vantaggi – sono numerosi e notevoli. Abbiamo stimato che almeno il 6% degli spostamenti che oggi avviene in auto si travaserà sull’eBRT, grazie alla frequenza delle corse, alla rapidità e alla affidabilità del servizio. Se pensiamo che oggi sull’asse Bergamo-Dalmine-Verdellino sono circa 2.150.000 all’anno i passeggeri che si spostano con i mezzi pubblici, nel 2036 assisteremo quasi a un raddoppio grazie al sistema eBRT: è stato infatti stimato che il nuovo servizio Bergamo-Dalmine-Verdellino sarà utilizzato da circa 3.950.000 passeggeri, in ragione del suo appeal, della sua competitività in termini di tempi di percorrenza e di risparmio di costi individuali. Lo shift modale porterà così a un calo del traffico di veicoli privati pari a circa 3.600 chilometri percorsi in meno all’anno: ne gioveranno il risparmio di tempo e di denaro da parte degli utenti, la qualità della vita di ciascuno e soprattutto l’ambiente, con un abbattimento stimato di 780 tonnellate di CO2 in meno rispetto al trasporto diesel. In un territorio in cui – come nel resto d’Italia – la città capoluogo è sempre più polo di attrazione, eBRT si candida ad essere una forma di trasporto di massa su gomma flessibile ed elastica, con una forte identità, che va nella direzione di una mobilità sempre più smart, sostenibile ed europea che ATB intende percorrere con grande convinzione“ ha illustrato Liliana Donato, direttore generale di ATB Mobilità S.p.A.

Il convegno, moderato dal giornalista Dino Nikpalj de L’Eco di Bergamo, è stata l’occasione per mettere a confronto il progetto eBRT di Bergamo con le esperienze analoghe – pur con le specificità legate alle particolarità dei territori interessati - di Perugia e Rimini, città quest’ultima che tra l’altro vede già attivo il servizio sul proprio territorio. A illustrare il progetto per Perugia – che molte analogie presenta con quello bergamasco - è intervenuta Margherita Ambrosi, dirigente Mobilità e Infrastrutture del Comune di Perugia: Il servizio si snoderà lungo circa 24 chilometri andata e ritorno, da Castel del Piano a Fontivegge attraverso S. Andrea delle Fratte, San Sisto, il polo ospedaliero, via Settevalli. Il percorso sarà per circa il 40% in sede propria lungo corsie riservate e le fermate saranno 22, per un investimento di circa 109 milioni di euro, co-finanziati dal Pnrr.

“Metromare” è invece l’eBRT già operativo a Rimini dal 2019. Ne ha illustrato le caratteristiche Stefano Sirri, responsabile Progetti Speciali e Innovazione tecnologica START Romagna Spa: un’opera strategica che ha contribuito a ridisegnare la mobilità costiera romagnola, collegando la stazione di Rimini a quella di Riccione, con il progetto di estendere il servizio con una seconda tratta fino alla Fiera di Rimini e alla città di Cattolica. Il tempo di percorrenza dei filobus tra i due capolinea (distanti 9,768 km) è di 23 minuti, con una frequenza cadenzata delle corse ogni 15-30 minuti. I dati sono estremamente confortanti: Il servizio, dopo un avvio difficoltoso in pieno periodo Covid, ha iniziato ad essere apprezzato da cittadini e turisti passando dai 243.662 passeggeri del 2020 ai 676.785 del 2022 (+67%).

LA LINEA T2 BERGAMO-VILLA D’ALMÈ

La Linea T2 della TEB, che collegherà in tram Bergamo a Villa d’Almè, è un’infrastruttura destinata ad avere un impatto rivoluzionario sulla viabilità tra il capoluogo e la Val Brembana. Si svilupperà sul sedime della ex Ferrovia, attraversando 5 comuni e interessando una popolazione di oltre 240 mila abitanti. Il percorso si snoderà per 11,5 km e nel primo tratto urbano condividerà il tracciato e le due fermate esistenti (Borgo Palazzo e San Fermo) della Linea T1. Dalla successiva nuova fermata Bronzetti, d’interscambio tra le due linee tramviarie, la T2 proseguirà lungo il tracciato della vecchia ferrovia della Valle Brembana, dismessa nel 1966. Le fermate previste in totale sono 17: 9 a Bergamo, 2 a Ponteranica, 2 a Sorisole, 2 ad Almè, 2 a Villa d’Almè. Il progetto prevede la predisposizione di 2 ulteriori fermate, previste in collegamento agli interventi di riqualificazione urbanistica nelle aree dell’ex Reggiani a Bergamo e del Gres a Sorisole. L’investimento complessivo di 211,5 milioni di euro è finanziato per 151,5 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; per 40 milioni di euro di cofinanziamento da Regione Lombardia, per 9,5 milioni di euro dal Comune e Provincia di Bergamo e 4 milioni di euro dagli altri Comuni interessati dal tracciato, quest’ultimi finanziati per 3 milioni dal Consorzio BIM. I lavori cominceranno entro l’anno e l’obiettivo è far partire il servizio a settembre 2026.

Per il 95% la Linea T2 si svilupperà lungo un percorso preferenziale e in sede protetta con 23 attraversamenti a raso tra stradali e pedonali. Le migliaia di pendolari da e per a Val Brembana conoscono bene le croniche difficoltà legate al traffico lungo la rete viabilistica su gomma. Ebbene, il tram avrà un tempo di percorrenza da Bergamo a Villa d’Almè di 30 minuti, con un servizio garantito da 10 nuovi tram lunghi 32 metri e capacità di 239 passeggeri. Nell’ora di punta, con i tram occupati all’80%, si stimano 15.064 passeggeri al giorno, 150 corse e 1.700 chilometri percorsi al giorno, per un totale di 500.000 chilometri/anno e tra i 4,1 e i 4,5 milioni di passeggeri l’anno.  Il nuovo servizio tramviario sarà integrato con i servizi di trasporto pubblico dell’area urbana (linee di bus nei 30 comuni intorno al capoluogo) ed extraurbana della Valle Brembana e della Valle Imagna.

Gianni Scarfone, Amministratore Delegato TEB: “L’orizzonte temporale che ci separa dal primo viaggio sulla nuova linea T2 si accorcia sempre più, nel pieno rispetto del cronoprogramma stabilito. Per questo non posso che sottolineare la professionalità e la competenza delle persone di TEB impegnate sul progetto e la soddisfazione per un risultato significativo per tutto il territorio bergamasco, che proietta la Società e non solo verso una mobilità sempre più sostenibile e di qualità. L’avvio del servizio della linea T2 sarà l’occasione per ripensare l’intero sistema del tpl nel territorio bergamasco”.

Anche a Brescia si lavora nella stessa direzione, con il progetto di una linea tranviaria ad alimentazione elettrica che dalla Pendolina arriverà fino alla Fiera di Brescia e viceversa, seguendo un percorso lungo 11,6 km con 24 fermate, coprendo le zone ovest della città oggi non servite dalla metro e intercettando in zona Fiera il traffico automobilistico proveniente da ovest. Ne ha parlato al convegno Michela Bonera, Mobility Manager del Gruppo Brescia Mobilità.

Una città che sta investendo con convinzione sul servizio tramviario è Cagliari, con tre linee già in esercizio, due in costruzione, altre due in fase di appalto e tre in fase di progetto. Una scelta orientata in maniera decisa verso la sostenibilità – vincendo anche iniziali scetticismi - come illustrato da Marco Demuro, dirigente del Servizio Tecnico di ARST SPA.

L’orizzonte non è lontano: entro il 2026 Bergamo potrà contare su nuove infrastrutture strategiche destinate a cambiare il volto della mobilità e le abitudini di spostamento di migliaia di utenti, con benefici notevoli quanto a tempi di percorrenza, costi individuali legati agli spostamenti, traffico veicolare ridotto lungo le principali direttrici viabilistiche provinciali in direzione Val Brembana e Media Pianura e conseguenti benefici per l’ambiente, nell’ottica di una mobilità sempre più sostenibile, al passo con gli obiettivi richiesti dall’Europa.