Attuale sede del Municipio, il palazzo, con impianto planimetrico ad L, è il frutto della riforma operata dal conte Giovan Battista Pelliccioli del Portone nella seconda metà del Seicento.
L’edificio venne in seguito ingrandito e riformato sia dalla famiglia Zanche sia, dai primi anni del Novecento, dalla famiglia Pesenti, gli industriali del cemento.
Dal 1957 è di proprietà comunale.
Conserva affreschi secenteschi di grande importanza, in modo particolare il salone d’onore, oggi sala consiliare, dipinto da Domenico Ghislandi con quadrature illusionistiche e rappresentazioni iconografiche celebrative della famiglia committente.
Lo scalone ospita, in volta, il ratto di Ganimede; altre salette sono decorate in volta dalle virtù, da paesaggi e finte architetture. Altre sale ospitano soffitti decorati in gusto neoclassico.
Oggi si conserva parte dell’antico e vasto giardino con la grotta in stile “rocaille”, la fontana, e alberi monumentali.